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Guim Roda parla di Rea, Lowes e della pressione legata alle vittorie nel WorldSBK

Thursday, 30 April 2020 08:17 GMT

Dopo i cinque titoli iridati consecutivi conquistati nella classe regina delle derivate di serie il Team Manager del KRT ci racconta chi fa parte della squadra 2020, del successo ottenuto da Kawasaki e non solo...

L’attuale sosta forzata non permette di scendere in pista. Guim Roda (Team Manager del Kawasaki Racing Team WorldSBK) a WorldSBK.com parla dei due piloti della formazione da lui guidata, ovvero Jonathan Rea e Alex Lowes. Non tralascia però il rapporto che c’è tra loro oltre alla pressione relativa ai successi ottenuti dalla squadra che ha dominato le ultime cinque stagioni del Campionato del Mondo MOTUL FIM Superbike.

Il rapporto tra i piloti è solo uno dei fattori che possono avere un impatto sui risultati del team nel corso della stagione e ovviamente un nuovo arrivo ha delle implicazioni. Con il passaggio di Lowes nel KRT, il legame tra lui e il cinque volte campione del mondo Rea (Kawasaki Racing Team WorldSBK) sarà uno degli aspetti più importanti per l’annata di Kawasaki.

In merito a come Lowes è arrivato all’interno della squadra e di come si trovi con Rea, Roda afferma: “Si rispettano abbastanza a vicenda. Alex capisce e rispetta il lavoro che Jonathan ha fatto in passato. Può imparare tanto dall’esperienza di Rea e dalle informazioni in possesso della squadra. Allo stesso tempo però vuole anche utilizzare il suo stile di guida per provare a fare del suo meglio”. 

“Abbiamo lavorato molto per comprendere ciò che gli serve e per fargli comprendere che la velocità non è l’unico fattore per vincere le gare. È anche una questione di procedura di partenza, di capire quando nel corso della gara è il caso di spingere e di come lavorare se qualcosa sembra non andare come dovrebbe. La gara è lunga e spesso le cose cambiano, come nel caso delle gomme e delle condizioni della pista; ha bisogno di queste informazioni per imparare a gestire la moto. Penso che sia un pilota veloce e che abbia soltanto bisogno di mettere tutto a posto. I risultati verranno di conseguenza. Ritengo che gli stiamo dando il tempo necessario di cui ha bisogno per esprimersi al meglio”.

Due piloti veloci possono essere un ‘rischio’ per la squadra dato che entrambi inseguono lo stesso traguardo: il titolo iridato. Roda lo sa e spiega: “Abbiamo due piloti che hanno il potenziale per vincere. Abbiamo soltanto bisogno di gestire la responsabilità di entrambi. Quando in pista si trovano in lotta tra loro devono solo stare attenti a non commettere errori perché poi le conseguenze sarebbero negative per tutta la squadra. Quando tra compagni ci si sfida per la vittoria poi il rischio per la squadra è maggiore, ma lo accettiamo”. 

“Dobbiamo capire che la motivazione dei piloti è sempre l’interesse della squadra e della scuderia. Proviamo a spiegare loro che è necessario essere responsabili. Penso che si prendano molti rischi e che arrivino al limite senza però mai oltrepassarlo. Ciò che chiediamo loro è di essere corretti e di gareggiare in modo intelligente per giocarsi poi le possibilità di vittoria”.

“Negli ultimi cinque anni la squadra ha conquistato ottimi risultati: dal 2015 al 2019 infatti abbiamo vinto sia il titolo piloti che quello costruttori. Avvertiamo la pressione dopo questi successi”. Roda spiega che l’obiettivo per il 2020 è di continuare sul percorso già intrapreso ma è anche consapevole che non sarà facile data la competitività delle altre quattro case: Yamaha, BMW, Honda e Ducati.

Il Team Manager spiega: “Il livello è alto ma è positivo dato che penso che i costruttori comprendano l’importanza del Campionato. Di sicuro sarà un’annata difficile. Yamaha ha due ottimi piloti e inizia ad avere un sacco di esperienza con quella moto. Il 2019 per Ducati è stato il primo anno con la nuova moto. In questa stagione può fare affidamento su una maggiore esperienza e sarà molto più competitiva con entrambi i suoi piloti. Ritengo che sarà un 2020 duro, lo abbiamo visto in Australia. Avremo bisogno di lavorare a fondo per confermare la nostra posizione e per vincere. Ora dobbiamo vedere se riusciremo a ripartire presto”.

“Le vittorie comportano delle responsabilità dato che quando abbiamo iniziato a portare a casa dei successi non avevamo la pressione di dover essere i migliori a tutti i costi. Ora sono anni che vinciamo e quindi anche un podio senza salire sul gradino più alto può essere una frustrazione. A volte dobbiamo ricordarci che non possiamo vincere tutte le gare. Dobbiamo accettare il fatto che prima o poi non vinceremo. Nel frattempo però proviamo a non perdere il nostro livello e a continuare a conquistare successi. Per noi si tratta di una pressione in più ma è anche motivo di orgoglio. Quando vinci sei il punto di riferimento per tutti e gli altri ti guardano per imparare da te. Quindi se altre squadre o piloti ci guardano per imparare qualcosa e per migliorarsi nel complesso, noi ne andiamo fieri e vogliamo continuare così”.

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